Airbnb diventato sostituto d’imposta, non versa le tasse all’Agenzia delle Entrate

Il 16 luglio era il giorno in cui Airbnb e gli altri portali che fungono da intermediari immobiliari, peraltro non regolari perchè non hanno mai superato l’esame che abilita all’esercizio dell’attività professionale di Agente Immobiliare, avrebbero dovuto pagare  per la prima volta le tasse per conto dei privati che danno in affitto la loro case tramite i portali. Né Airbnb né Home Away hanno, però, versato la cedolare secca pari al 21% dei canoni di locazione.

Questa la difesa dei diretti interessati, in una nota scritta di concerto con la FIAIP:”Noi operatori continuiamo a trovarci nell’impossibilità di adeguarci a quanto previsto dalla cosidetta manovrina perchè l’Agenzia delle Entrate, si è limitata a ribadire quanto già detto dalla legge senza aggiungere indicazioni pratiche sostanziali”.

L’obbligo imposto dal decreto 50 del 2017  del 24 Aprile e convertito in legge il 21 Giugno, riguarda i portali che ricevono il pagamento da chi cerca e trova l’alloggio che, una volta trattenute le commissioni, girano il corrispettivo a chi ha dato in affitto la casa. In Giugno, mese in cui Airbnb avrebbe dovuto cominciare a trattenere la cedolare secca, nessuna trattenuta è stata fatta.

Il portale con sede in San Francisco, che in italia ha più di 120 mila clienti, motiva così il mancato versamento:”Pubblicato a due giorni lavorativi dalla prima scadenza prevista dal DL 50/2017, il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate non ha fornito i chiarimenti uspicati né prevede alcuna tempistica di adeguamento per gli operatori coinvolti, rimandando a ulteriori specifiche tecniche che verranno comunicate in un non precisato momento. Ovviamente non è avvenuto. Confidiamo che si possa aprire un confronto serio su accordi caso per caso.”

Non ci resta che attendere che questo accada.

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