Immobili residenziali: cresce il numero di case acquistate dagli immigrati raggiungendo nel I semestre 2017 l’8% del totale

Agli immigrati va il 4% del mercato dei mutui, che coprono l’8% delle compravendite residenziali, con 42mila richieste (45mila entra la fine dell’anno); e già il 19,1% di loro vive in un immobile di proprietà. Questo l’impatto degli immigrati residenti in Italia sul mercato delle compravendite immobiliari.

Questa particolare fetta di popolazione vive per il 64,7% in affitto, per l’8,9% presso la famiglia in cui lavora, per il 7,3% da parenti o altri connazionali.

Chi poteva acquistare casa lo ha fatto maggiormente negli anni passati, quando per ottenere un prestito servivano meno garanzie rispetto ad oggi.

Negli ultimi 10 anni sono stati più di 800 mila gli acquisti di immobili che hanno avuto come acquirente un lavoratore straniero immigrato. Il culmine si è visto nel 2007 quando la percentuale sul volume di compravendite ha raggiunto la cifra record del 17%, più del doppio rispetto ad oggi.

Nel 2016, oltre la metà dei compratori erano di provenienza est-europea, seguiti da India e Pakistan (13,1%), mentre gli immigrati cinesi si classificano al terzo posto con il 12,9%.

Tuttavia i numeri sono in calo, se per un cittadino italiano è diventato piuttosto difficile accedere a mutui e finanziamenti, per i lavoratori stranieri è diventato un ostacolo praticamente insormontabile.

Anche per questo motivo, le abitazioni ricercate da questa fascia di popolazione sono di tipo economico, hanno un costo medio di circa 88mila euro, raramente superano i 50 metri quadrati e si trovano più o meno equamente tra centro città e periferia.

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