Domanda mutui nel 2018

Nel 2018 la richiesta di nuovi mutui ha registrato una lieve contrazione (-0,6%) rispetto allo scorso anno, una dinamica ascribile al ridimensionamento dei mutui di sostituzione. Non a caso la flessione è notevole rispetto al 2016, anno in cui era stato particolarmente significativo il peso delle surroghe. A dirlo sono i dati del Barometro Crif.

A dicembre, dopo sei mesi di crescita, si segnala il ritorno in terreno negativo delle richiste di nuovi mutui e surroghe (-0,7%). Un segnale in linea con il risultato globale del 2018. Per quanto riguarda l’importo dei mutui richiesti, si registra una ripresa costante dell’importo medio, che si è attestato a 130.154 euro a dicembre (+2% rispetto al 2017), mentre a livello di intero anno si è attestato a 127.502 euro.

La distribuzione per fasce di importo è pressoché stabile, con la classe compresa tra 100.001 e 150.000 Euro che risulta ancora essere la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 29,3% del totale. Rispetto al 2016 si enfatizza il progressivo spostamento verso le classi di importo più elevato (+1,0 punti percentuali delle classi superiori ai 150.000€), anche in questo caso per la minor incidenza dei mutui di sostituzione.

Nel 2018 la fascia compresa tra i 16 e i 20 anni si conferma in vetta alle preferenze degli italiani (con una quota pari a 25,9% del totale), seguita da quella tra i 26 e i 30 anni, con il 22,4%. Si segnala rispetto al 2017 una crescita del peso dei piani di rimborso tra i 16 e i 20 anni (+1,4 punti percentuali) a differenza di un quasi equivalente calo di quelli tra 10 e 15 anni (-1,8 punti percentuali), anche grazie alla minor incidenza di surroghe che per natura hanno durata più breve.

L’analisi a seconda dell’età del richiedente, fa emergere come la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni rappresenta il 35,1% del totale malgrado una riduzione di -0,9 punti percentuali rispetto al precedente periodo di osservazione. Da rimarcare, invece, il progressivo aumento delle richieste di mutuo presentate dagli under 35, la cui incidenza cresce di +0,4 punti percentuali arrivando a spiegare il 27,5% del totale.

Secondo Simone Capecchi, Executive director of Crig, “Il 2018 si è chiuso con valori sostanzialmente in linea con il 2017. Va però sottolineato come il rallentamento delle surroghe, già iniziato nel corso degli anni precedenti, abbia di fatto oscurato la performance positiva dei nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni, che ha supportato la ripresa del mercato immobiliare”.

“In questo scenario, le politiche di offerta si sono mantenute fluide, stimolate anche da condizioni più distese del funding, da una maggiore concorrenza e da una ulteriore riduzione degli indicatori di rischiosità del credito immobiliare. Nel corso 2019 dovrebbe perdurare il basso costo di provisioning, con effetti positivi sui tassi applicati, ma si dovrebbe assistere anche allo sviluppo dell’offerta dei cosiddetti ‘mutui green’, per progetti legati all’efficienza energetica, una opportunità che permetterà condizioni più agevolate di accesso al credito alle famiglie italiane, sostenendo così la crescita del mercato” – aggiunge Capecchi.

articolo di idealista news

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